Fare un viaggio in Sicilia è un po’ come farne uno in Africa, molti parlano del mal d’Africa ma pochi del mal di Sicilia, eppure sono così vicine (tanto che da Pantelleria si riesce persino a vedere la costa africana). Tornando al “mal di Sicilia”, è un po’ come un dolore viscerale che ti crea scompensi una volta rientrato a casa, quella mancanza di qualcosa… ma in cuor nostro sappiamo benissimo l’entità di questa “cosa”, e forse, non è solo una… ne elencherò giusto qualcuna qui di seguito: Cannoli, cassata, arancini, pistacchio di Bronte, pasta di mandorle, Syrah ecc…
E’ inevitabile, la Sicilia ti resta dentro, un po’ come un tatuaggio. Il buon cibo, l’eccellente qualità delle verdure, della frutta e del pesce ne fanno un vero e proprio eden gastronomico.
Dopo esser già stato nella bellissima Catania, ho deciso con i miei amici di tornare in Sicilia, per visitare la parte occidentale con l’obbiettivo di fare un vero e proprio tour all’insegna del buon cibo e scenari mozzafiato. Il tutto, infatti, è stato programmato per far tappa in uno dei più grandi ed importanti eventi gastronomici del territorio: il Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo (nella seconda metà di Settembre). Tra profumi, colori e sapori provenienti da tutto il mondo San Vito Lo Capo si è trasformata nella capitale del Cous Cous, dove ogni gusto è stato esaudito, c’erano piatti per gli amanti del pesce, della carne e del veg.
Abbiamo visitato posti fantastici tra i quali Erice, Segesta, la Tonnara di Scopello, la riserva dello Zingaro e la stessa Trapani.
Erice, è un piccolo borgo medioevale arroccato a circa 750 mt. sul livello del mare. Il suggestivo panorama sulla vallata e sul mare è qualcosa di meraviglioso. Il bello di questo “gioiello di pietra bianca” è percorrere senza meta le sue stradine medievali godendo del silenzio nelle chiese e nei conventi.
Una tappa obbligatoria sarà sicuramente l’Antica Pasticceria del Convento, una delle più celebri pasticcerie siciliane, dove si gustano tipici dolcetti di pasta di mandorla ripieni di cedro candito.
Se avete intenzione di visitare Erice, munitevi di giacca a vento, l’aria è abbastanza fresca lassù!
Erice potrebbe essere definita come la cittadina sospesa tra le nuvole.
Le antiche rovine di Segesta (patrimonio dell’Umanità) vi lasceranno a bocca aperta. Segesta, infatti, vanta uno dei più grandi tesori dell’architettura greca tutt’ora esistenti. Il tempio dorico che sovrasta imponente la vallata, è conservato benissimo. Percorrete le scalinate dell’anfiteatro che si apre a ventaglio regalandovi uno scenario davvero unico.
Dopo avere fatto due passi nel borgo di Scopello e aver assaggiato il buonissimo “pane cunzatu” (filone di pane tagliato orizzontalmente a metà e condito con olio, sale, origano, pomodoro a fette, formaggio senza sale e acciughe) nel forno del paese, siamo scesi verso il mare per far tappa in uno dei posti dove mi trasferirei oggi stesso,la Tonnara di Scopello. In questo luogo, è come se il tempo si fosse fermato. Un vero paradiso terrestre baciato dal sole che mi ha lasciato a bocca aperta. Un mare cristallino e una ex tonnara adattata oggi ad appartamenti. I faraglioni, coperti di fichi d’india sovrastano il mare creando dei riflessi unici.
Poco distante si trova la Riserva dello Zingaro, altro piccolo angolo di paradiso! Un percorso di 7 chilometri si districa lungo il fianco della montagna e costeggia le più belle cale di questa costa incontaminata.
Lasciatevi ammaliare dal fascino della Sicilia e perdetevi in essa per viverla pienamente.
8 cose da fare in Sicilia Occidentale
- Visitare Trapani e le Saline
- Visitare Erice
- Visitare il tempio di Segesta
- Fare un tuffo alla tonnara di Scopello
- Mangiare il famoso “pane cunzatu” nel forno di Scopello
- Fare un tuffo alla riserva dello Zingaro
- Mangiare cous cous (come se non ci fosse un domani) al Cous Cous Fest a San Vito Lo Capo
- Visitare l’isola di Favignana (se avete almeno 2-3 giorni da dedicargli)