Irpinia, diamante grezzo della Campania – I prodotti tipici

Irpinia: verdissima, purissima, bellissima!

Ho visitato diverse zone della Campania, ma dell’Irpinia (territorio che si estende nell’entroterra in provincia di Avellino) non ne avevo mai sentito parlare.
Così mi sono documentato e, grazie ad Insolita Italia, ho scoperto una parte del “bel paese” ancora inesplorata, autentica e vera! I suoi paesaggi, la natura incontaminata, il calore della gente, la sua cultura e storia vi faranno innamorare di questa terra sospesa tra terra e aria!
I miei compagni di viaggio in questa avventura: Roberta, Daniela, Ramona, Serena e Nicolò

 

La mozzarella del Caseificio Principato

Non si può andare nella provincia di Avellino e non ingozzarsi freneticamente di mozzarella e ricotta come se non ci fosse un domani… Visitare il caseificio Principato è stata un’esperienza davvero gratificante (sia per gli occhi che per il palato). Vedere come viene trasformato e lavorato il caglio (rigorosamente a mano) è stato qualcosa che non avevo mai visto fare dal vivo. Non sono riuscito a staccare mai gli occhi dalle mani di chi, quotidianamente e abilmente forma a mano mozzarelle di bufala, bocconcini, cacciocavallo, “zizzone” e trecce. Per la trasformazione artigianale dei suoi prodotti, il Caseificio Principato, utilizza solo latte fresco di giornata, tutti i processi di lavorazione, come detto sopra, vengono fatti a mano.

 La cipolla ramata di Montoro – GB Agricola

Nicola Barbato, proprietario dell’azienda GB Agricola ha investito tutto su quello che è oggi uno dei prodotti I.G.P. d’eccellenza campani: la cipolla ramata di Montoro!
Prodotto autoctono d’Irpinia, La cipolla ramata è caratterizzata esternamente da un colore marrone chiaro con riflessi (per l’appunto) ramati, internamente, invece, si presenta bianca con striature rosa. Dal sapore delicato, si presta per preparazione sia di piatti salati che di confetture. Le bucce, provenienti dagli scarti di lavorazione, ci ha spiegato Nicola, vengono utilizzate per produrre vernici da parete.
L’azienda dispone anche di un ristorante aperto al pubblico dove tutto il menù è studiato in funzione dell’ingrediente che a kg 0 viene prodotto negli adiacenti stabilimenti.

Olio Bio – Il Cortiglio

Il Cortiglio, con i suoi 8 ettari e più di 5000 piante di ulivo ci ha permesso di capire ancor più a fondo l’antica arte dell’olivicoltura… La biodiversità ha permesso in queste terre di avere ben 17 varietà di olive differenti utilizzate per la produzione di 4 tipologie di olio (tre monocultivar e un blend). Tipiche di queste zone, troviamo le pregiate olive qualità Ravece dal sapore raro e prezioso. Esse sono il simbolo dell’olivicoltura di qualità in Irpinia. Gli alberi, caratterizzati da una chioma folta e raccolta con sfumature verde/grigio. L’oliva Ravece viene detta anche “Olivona” per le sue grandi dimensioni, utilizzata anche per il consumo da tavola. L’olio di Ravece si distingue per le sue note aromatiche e gustative. Il suo sapore presenta toni di amaro e piccante decisi ma equilibrati.

L’Irpinia tra i primi produttori di castagne – Perrotta

Prodotte, colte e lavorate, le castagne dell’Irpinia rappresentano una grandissima risorsa per il territorio e non solo. Vengono infatti esportate in tutto il mondo. La maggior parte dei Marron Glacé francesi, infatti, proviene proprio dall’Irpinia.
La castagna, è il secondo frutto (dopo la banana) più ricco di potassio. Viene utilizzata per preparazioni dolci e salate (spesso nelle zuppe).

La lavorazione, nello stabilimento Perrotta di Montaella, parte con una prima divisione delle castagne per grandezza. Questa procedura viene fatta mediante un cilindro con fori di diversi diametri. Segue poi la fase dell’essiccatura (10-15 giorni) in locali appositamente adibiti. Al piano di sopra vengono stese le castagne, mentre, al piano inferiore, vengono accesi dei fuochi (con legno di castagno). Le castagne vengono girate (manualmente) 2-3 volte durante questo processo. I fuochi sono dolci e lenti, rimangono accesi giorno e notte. Si ottengono così castagne con una percentuale di umidità pari al 15%.

Si procede dunque con lo scarto delle castagne “bacate” con difetti e/o muffe. Successivamente, in base all’utilizzo, le castagne vengono divise in varie linee di produzione. Ad esempio, per preparare le castagne del prete, vengono tostate nel forno ad altissime temperature. Con questa procedura le castagne caramellizzano senza zuccheri aggiunti.

Comments

comments

Tags from the story
Leggi di più Alessandro Zaccaro

Tigelle con ricotta, melone e balsamico

Dato il caldo di questi giorni, mi sembrava necessario preparare uno spuntino...
Leggi di più

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *